Amara trasferta aretina per i giovani atleti della palla ovale senese.
Dopo un inizio pieno di belle speranze, che si concretizzano subito in 4 mete frutto di un gioco energico e volitivo, Arezzo, meno organizzato in campo e poco sicuro sui passaggi e sulla costruzione dell’attacco ma con capacità atletiche importanti, prende le misure ai nostri ragazzi e si inventa sul gioco al piede due mete che ci lasciano a bocca aperta.
Siena reagisce con confusione, senza organizzare come prima la circolazione di palla, perdendo i punti di riferimento e trovando con difficoltà occasioni di penetrazione.
Si va negli spogliatoi comunque con un buon 14-25 tutto da difendere, sperando che la breve pausa e qualche novità nello schieramento in campo consentano nella ripresa di riacquistare la concentrazione necessaria per portare a casa la prima vittoria di stagione.
Nel secondo tempo si vedono di nuovo buoni spunti, ma non si riesce a costruire continuità offensiva per bucare la difesa abbastanza compatta degli avversari. I nostri mancano non poche occasioni, mentre Arezzo, nonostante il possesso palla sia prevalentemente di Siena, approfitta e finalizza ogni errore.
Semplicemente i ragazzi aretini dimostrano di crederci di più. Provano a rincorrere, recuperare e superare un Siena che sembra invece aver deciso con troppo anticipo che la partita è già finita, e in una giornata in cui, grazie al lavoro settimanale in allenamento, le gambe e il fiato reggono di più, purtroppo è la testa a cedere.
Il rugby perdona tutto ma non di lasciarsi abbattere. Pretende che si lotti su ogni pallone, che si corra dietro a ogni avversario, potesse anche sembrare inutile, perché mai niente è perduto o vinto fino al fischio dell’arbitro.
Finisce così con un 38-37 a favore dei padroni di casa che brucia, ma da cui non si può che continuare a imparare.
Se da una parte possiamo essere soddisfatti della prestazione atletica dei nostri ragazzi, del loro aver trovato il fiato per correre in sostegno del compagno e la forza per difendere il possesso palla nei punti d’incontro, cosa che solo due settimane fa a Firenze sembrava ancora lontana, ora resta davanti a loro la sfida più difficile da affrontare: trovare la serenità per dare il tutto per tutto e la maturità per credere di meritarsi, come meritano, di vincere, senza farsi condizionare dagli errori, dal risultato in campo e tanto meno dai comportamenti poco coerenti con la realtà del rugby che ieri non sono purtroppo mancati sugli spalti.