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UNDER 12 MCDONALD’S CUS SIENA AL TORNEO DI VITERBO

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UNDER 12 MCDONALD’S CUS SIENA AL TORNEO DI VITERBO

Alla fine di un lungo inverno , come tradizione, la seconda parte dell’anno innalza il tenore agonistico degli incontri, si passa dalla fase preliminare fatta di raggruppamenti regionali, a quella dei tornei primaverili. “Adesso si sale ad un altro livello”: così abbiamo pensato un po’ tutti sin dalla mattina, mentre ce ne stavamo in pulmann con la guancia ancora tiepida e nostalgica di un cuscino abbandonato fin troppo presto.

Una bella giornata scaldata da una sole primaverile, quasi estivo, ci attendeva a Viterbo, insieme ad un nutrito gruppo di squadre laziali pronte a dare battaglia per contendere la vittoria finale. Nel nostro dei due gironi, US Roma, Lazio ed Anzio. Poco prima di partire, durante il cerchio finale: quello che solitamente precede di pochi minuti l’inizio delle gare, ci parliamo in maniera diversa dal solito. É giusto dare obbiettivi tecnici, parlare della difesa dell’attenzione ai dettagli e di tutte quelle “cose tecniche” che gli allenatori amano fare per emulare “quelli bravi”, ma oggi è diverso. Veniamo da una serie di giorni e settimane difficili; piccole difficoltà e qualche atteggiamento negativo, hanno distratto la squadra; le polemiche e i personalismi hanno reso difficile il nostro percorso negli ultimi tempi. Il cerchio finale prima di questa giornata non può essere di tipo “tecnico”, ma di crescita personale fatta di rispetto e sostegno reciproco.

“Oggi il nostro obbiettivo è trovare e dire, a ciascun compagno una qualità positiva” . Questa è la meta che vogliamo segnare! Il placcaggio, la salita difensiva e tutti gli altri aspetti del gioco, sono dettagli; oggi vogliamo essere una squadra, poco importerà dei risultati.

La squadra si ritrova da sola in un cerchio in cui nessun adulto rimane a disturbare con la sua presenza, non sappiamo cosa si siano detti, ma dai gesti e dalle facce, seppur da lontano, si capisce che stanno parlando sul serio, non per finta.

Iniziamo il torneo.

La prima partita contro Anzio ci vede in netta superiorità; siamo fortunati: partire con il piede giusto ci potrà aiutare per ritrovare fiducia. Anche la seconda partita, con la blasonata Lazio, ci vede dominare l’incontro; tutto sta andando per il meglio e anche l’ultima partita del girone ci vede vincitori contro la US Roma. In un batter d’occhio ci ritroviamo primi nel girone, ci aspettano i padroni di casa del Viterbo. Non siamo preoccupati, oggi abbiamo un squadra, non un gruppo di singoli e anche il Viterbo viene battuto. Siamo in finale! Per conto nostro, degli educatori intendo, abbiamo già vinto, ma non solo per la posizione in classifica, ma perchè oggi i tigrotti sono stati dei “leoni”. Hanno messo il massimo impegno in tutte le partite e si sono cercati e aiutati, sempre. Siamo soddisfatti, e di questo tutta la squadra ne è consapevole, si vede dalle facce sorridenti e dalla voglia di giocare e stare insieme. Abbiamo raggiunto la meta che ci eravamo prefissati, ora possiamo parlare delle cose di “secondaria” importanza a livello sportivo: vincere la finale. Di fronte a noi il nostro avversario, lo conosciamo bene: il Firenze 1931. Una squadra ben messa in campo, solida e molto forte. Non dobbiamo essere da meno! Oggi siamo dei “grandi” ed impostiamo la finale come i giocatori di livello. Il “Game Plan” (come direbbe O’Shea) è di schiacciarli nei loro “22” e fermarli subito in prima fase; non devono prendere velocità. Così accade. Il Siena è una pattuglia di lupi che giocando anche sul fuori-gioco, schiaccia il Firenze nella loro metà campo e anche di più. Loro sono fenomenali in difesa e noi delle tigri sempre in avanzamento. La partita è bellissima, il Siena “fa la partita” come si sul dire. Prendiamo purtroppo una meta su una involata all’ala, ma reagiamo subito segnando il pareggio. Il resto della gara va avanti con la solita pressione dei nostri e solo un secondo sfondamento laterale permette al Firenze di vincere il torneo. Arriviamo secondi, ma felici di quello che abbiamo fatto a livello sportivo e di crescita personale. Quando dagli occhi lucidi dei ragazzi andranno via le lacrime per la delusione del secondo posto, ad un passo dalla gloria, rimarranno le immagini di un torneo eccezionale. Adiamo via commossi più per la bella giornata e le grandi soddisfazioni, che per la delusione. Ce la prendiamo comoda, facciamo merenda e la doccia con calma, salutiamo per ultimi i nostri amici di Viterbo, quasi come se non volessimo più andare via dal “teatro della battaglia” che ci ha visto protagonisti.

Oggi siamo noi i vincitori, abbiamo solo fatto una meta in meno.

Buon Rugby a tutti!

Manfredi Musmarra

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